Centrafrica, chiuso l’Anno Giubilare: “Il nostro popolo prega sempre per la pace”

BANGUI – Anche a Bangui in Centrafrica, dov’era iniziato, si è chiuso l’Anno Giubilare. Francesco l’aveva chiamata “capitale spirituale” del mondo. Radio Vaticana ha chiesto al parroco della Cattedrale, don Mathieu Bondobo, quali frutti sono stati raccolti in questi dodici mesi. “Diciamo che questa è una delle frasi del Santo Padre che la gente in Centrafrica ripete. Questa parola del Santo Padre è forte per noi. È Pietro che parla. Sappiamo che chi incontra Pietro, incontra Gesù. Quindi è una parola da prendere sul serio. Dopo questo, è anche una bella sfida per noi del Centrafrica: cosa abbiamo fatto per meritare questo? Niente. Non abbiamo fatto niente. Non abbiamo meritato niente agli occhi di Dio, però il Signore ha posato il suo sguardo misericordioso su di noi e noi lo abbiamo accolto. E questo nella capitale spirituale del mondo dice di più: dice che ogni africano, ogni abitante di Bangui, deve cercare, nel suo modo di fare e di agire, di vivere questa capitale spirituale del mondo. Questo significa che Dio è lì, Dio è presente e con Lui possiamo fare cose grandi, perché è il suo Spirito che ci spinge a fare cose grandi. Quindi Bangui, che è divenuta “capitale spirituale del mondo”, è stata accolta da noi e la stiamo vivendo per la gioia di Dio.

Come sappiamo purtroppo c’è anche chi non vuole la pace in Centrafrica. Pensa che l’onda del Giubileo sarà più forte anche con questo segno di dialogo tra esponenti di diversi religioni?

“L’onda del Giubileo avrà – a mio parere – un impatto, qualcosa di molto positivo per questo Paese. Tra poco ci sarà un incontro a Bruxelles, dove si discuterà molto della pace in Centrafrica. Tutto questo lo abbiamo offerto al Signore. Tutto il popolo del Centrafrica prega sempre per la pace. Credo che – come dicono le Sacre Scritture: “un povero grida e il Signore lo ascolta” – stiamo vivendo, stiamo pregando perché il Signore possa ascoltare la nostra preghiera, che possa esaudire questo grido che viene dal profondo del cuore del popolo del Centrafrica. Questa onda del Giubileo sono sicuro che darà i suoi frutti perché Dio è la pace definitiva. Quindi stiamo chiedendo a Dio di agire, di fare qualcosa nel nostro Paese, il Centrafrica. Lo stiamo pregando, ma lo stiamo anche cercando, perché chi prega e non fa niente per la pace, forse non è cristiano. Ognuno sta cercando la strada della pace e con questa grazia giubilare credo che questo sia possibile”.