Il Papa in udienza: i cristiani ripugnano l’idea che gli attentatori siano “martiri”

CITTA’ DEL VATICANO – Ai cristiani “ripugna” l’idea che gli attentatori suicidi possano essere definiti “martiri”: nulla nella loro fine può essere avvicinato all’atteggiamento dei figli di Dio. Lo ha detto il Papa all’udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, spiegando che martirio vuol dire testimonianza e fedeltà al Vangelo e esortando a non rispondere “al male col male” perché in mezzo a noi c’è sempre Qualcuno che è “più forte delle mafie” e delle “trame oscure”. I martiri – ha spiegato il Pontefice – non vivono per sé, non combattono per affermare le proprie idee e accettano di dover morire solo per fedeltà al Vangelo. Il martirio comunque non è “l’ideale supremo della vita cristiana”, perché al di sopra di esso vi è la carità, cioè l’amore verso Dio e verso il prossimo. Nei tempi di difficoltà, ha proseguito Francesco, “si deve credere che Gesù sta davanti a noi” e “non cessa” di accompagnarci. La persecuzione, assicura, “non è una contraddizione al Vangelo”, ma ne fa parte, proprio perché è stato il nostro Maestro ad essere perseguitato. Per questo anche “nel bel mezzo del turbine” il cristiano non deve perdere la speranza, pensando di essere stato abbandonato. (fonte: RADIOVATICANA)