Papa all’Angelus: cristiano impegnato nel sociale, senza contrapporre Dio a Cesare

CITTA’ DEL VATICANO – All’Angelus, commentando il Vangelo domenicale , Papa Francesco ha messo l’accento sull’appartenenza degli uomini a Dio. Il cristiano, “è chiamato a impegnarsi concretamente nelle realtà umane e sociali senza contrapporre Dio e Cesare”. Contrapporre Dio e Cesare, ha avvertito, “sarebbe un atteggiamento fondamentalista”. “Il cristiano è chiamato a impegnarsi concretamente nelle realtà terrene, ma illuminando le realtà terrene con la luce che viene da Dio. L’affidamento prioritario a Dio e la speranza in Lui non comportano una fuga dalla realtà, ma anzi un rendere operosamente a Dio quello che gli appartiene. È per questo che il credente guarda alla realtà futura, quella di Dio, per vivere la vita terrena in pienezza, e rispondere con coraggio alle sue sfide”. Dopo la preghiera dell’Angelus, il Papa ha ricordato che questo sabato a Barcellona, sono stati beatificati Matteo Casals, Teofilo Casajús, Fernando Saperas e 106 compagni martiri, appartenenti alla Congregazione religiosa dei Claretiani e uccisi in odio alla fede durante la guerra civile spagnola. “Il loro eroico esempio e la loro intercessione – ha affermato – sostengano i cristiani che anche ai nostri giorni, in diverse parti del mondo, subiscono discriminazioni e persecuzioni”. Non è poi mancato un appello “per la pace nel mondo”: “In questi giorni seguo con particolare attenzione il Kenya, che ho visitato nel 2015, e per il quale prego affinché tutto il Paese sappia affrontare le attuali difficoltà in un clima di dialogo costruttivo, avendo a cuore la ricerca del bene comune”. Infine un saluto a tutti i pellegrini venuti da vari Paesi con un pensiero e una benedizione speciale per “la comunità peruviana di Roma”, che si è radunata in Piazza San Pietro “con la sacra Immagine del Señor de los Milagros”.