Omicidio di Sestri Levante: si indaga nella cerchia dei rapporti familiari

SESTRI LEVANTE – Si indaga nella cerchia dei rapporti familiari, ma non si escludono anche altre strade, per risalire all’assassino di Antonio Oliveri, il cinquantenne ucciso questa mattina nelle cantine del palazzo nel quale abitava, nella parte finale di Via Roma di Sestri Levante. L’uomo, artigiano, è stato trovato privo di vita da due suoi colleghi che erano andati fino a casa sua allarmati dal fatto che non si fosse presentato ad un appuntamento di lavoro. Lo hanno trovato riverso sulle scale della cantina, in una pozza di sangue con diverse ferite alla testa e una lunga fascetta da elettricista stretta al collo. Oliveri potrebbe essere morto per soffocamento o a causa dei colpi inferti con un oggetto che l’assassino ha portato via con sé. A stabilire l’esatta causa della morte sarà sicuramente l’autopsia disposta dal magistrato della Procura di Genova Pier Carlo Di Gennaro che sta coordinando le indagini del Commissariato di Chiavari e della Squadra Mobile di Genova. I primi ad intervenire sul luogo dell’omicidio, infatti, sono stati gli uomini della Polfer di stanza nella vicina stazione. Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Compagnia di Sestri Levante e gli uomini della Polizia scientifica che nel corso della mattinata hanno analizzato la scena del delitto alla ricerca di indizi. Fondamentale sarà anche l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Antonio Oliveri era molto conosciuto in città e su Facebook era fra gli amministratori del gruppo “Mugugni del Comune di Sestri Levante”. Al momento le forze dell’ordine stanno cercando per interrogarla la ex moglie, una straniera di 35 anni, che questa mattina non si è presentata davanti alle forze di polizia per adempiere all’obbligo di firma. Due giorni fa, infatti, la donna era stata condannata per esercizio arbitrario delle proprie ragioni e incendio del motorino del marito. Il tribunale le ha inflitto una pena di sei mesi di carcere, commutata in 12 mesi di libertà vigilata e, appunto, obbligo di firma. Il tribunale dei minori aveva anche stabilito l’affido esclusivo a Olivieri (assistito dagli avvocati Giulio Muzio e Stefano De Bernardi) dei due figli, che questa mattina non si sarebbero accorti di nulla. A loro al momento penseranno i servizi sociali del comune.