Arrivati ad Aleppo! Tra la distruzione, i volti di speranza dei bambini

SIRIA – Questa notte, attorno alle 4, sono giunti ad Aleppo il piccolo gruppo di pellegrini, guidati da Don Stefano Curotto e Don Beppe Culoma, parroci a Rapallo. L’abbraccio e il sorriso padre Ibrahim Alsabagh li ha accolti in una città martoriata da continue rappresaglie. Lungo il percorso, il gruppo è stato più fermato per controlli da parte di soldari, gentili ma puntigliosi. La strada che percorrono i pellegrini è molto ampia, ma buia e percorsa da numerosissimi camion e autocisterne per il trasporto di petrolio. Ai bordi della carreggiata vengono distribuite taniche per il gasolio. “Con la guerra la prima vittima è la verità” è la citazione riportata da Don Culoma e constatata nel primo incontro con la realtà siriana. “La Siria – spiega don Beppe – è stata scelta da anni come terreno di una guerra mondiale. Da una parte Israele che vuole sicurezza ed ha lo scopo di distruggere i vari eserciti “possibili nemici”, e l’America che vuole esercitare il suo potere sulla Russia. Per cui si costruiscono e cercano pretesti per poter intervenire”. L’uso delle armi chimiche da parte di Assad viene smentito. Si tratterebbe solo di un pretesto. La situazione dei cristiani in Siria è di grande difficoltà “rischiano, spiega don Culoma, di scomparire perchè o fuggono o perché saranno sterminati. Questa è la realtà.” Ma seppure nella drammaticità degli eventi, i diocesani che si trovano ad Aleppo raccontano di volti pieni di speranza, soprattutto dei bambini. Oggi i pellegrini hanno potuto incontrare i loro volti sorridenti nelle scuole, ancora rimaste in piedi nonostante i bombardamento. “Quante scelte fatte sulle vite delle persone che subiscono dolori e ingiustizie” – scrive don Stefano Curotto. Anche tra le macerie di case, chiese, edifici, tuttavia, ci sono segnali che fanno sperare in una realtà migliore. “Dentro queste pagine nere – conclude don Stefano – si incontrano delle luci di umanità che lottano e custodiscono speranza”.