Card. Boetto “Giusto tra le Nazioni”, esempio di reciproco rispetto

GENOVA – Sicuramente non pensava ad un riconoscimento il Card. Pietro Boetto mentre aiutava gli ebrei perseguitati nel periodo dell’Olocausto. Gesuita, Arcivescovo di Genova dal 1938 al 1946, il Card. Boetto contribuì a salvare centinaia di ebrei dallo sterminio nazifascista, attraverso il suo sostegno alla rete clandestina di aiuti. Il Memoriale ufficiale di Israele, lo Yad Vashem, gli ha conferito l’onorificenza di Giusto tra le Nazioni, per aver agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interessi personali. E’ il quarto sacerdote di Genova ad aver ottenuto il prestigioso riconoscimento. Boetto, ha ricordato il Card. Bagnasco, in occasione della cerimonia di ieri a Palazzo Tursi, non ha mai barattato le ragioni alte del vivere, come pastore e come uomo, esponendosi e rischiando la propria incolumità e la propria sicurezza. Un insegnamento per tutti noi, ha detto Bagnasco, in un mondo dove sembra mancare una base ideale comune, dove sono forti il rischio di disgregazione e l’incapacità di affrontare le sfide di oggi. È un crimine, ha ricordato l’Arcivescovo di Genova, quando per vivere si rinuncia alle ragioni del vivere. Boetto non l’ha fatto: umile di origini, ma molto intelligente, invita tutti a proseguire sulla strada del reciproco rispetto, lui, che non fu indifferente al dolore umano. Gli anni in cui si verificarono – anche a Genova – le persecuzioni razziali furono quelli del secondo conflitto mondiale: furono anche gli anni che precedettero la liberazione della città, per la cui salvezza il Card. Boetto si adoperò tanto da meritare il titolo di “defensor civitatis”. Le 2 imprese, in aiuto agli Ebrei e alla città, si intrecciarono tra loro e videro il Cardinale impegnato non solo nell’ordinaria attività pastorale ma anche in prima linea nel sostegno ai poveri, agli ebrei perseguitati e nella ricostruzione della pace. Ieri a Genova, il ministro consigliere dell’Ambasciata d’Israele Rafael Erdreich ha consegnato a Flavio e Mariella Audisio, discendenti del cardinal Boetto, la medaglia alla memoria dei Giusti.