Oltre 500 ad accogliere le linee pastorali del vescovo

DIOCESI – “Per una Chiesa chiavarese che si rinnova nella gioia del Vangelo”. Le linee pastorali del vescovo Alberto Tanasini si riassumono in questo titolo. Al termine del cammino sinodale, il pastore della diocesi si rivolge a tutti gli abitanti del territorio, con un documento di nove pagine, suddiviso in sei paragrafi, ciascuno dei quali contenente un riquadro per l’operatività, e le conclusioni finali. Il testo fa la sintesi di un lavoro durato due anni, che ha coinvolto in Diocesi, almeno nella parte iniziale del cammino, circa 630 persone, suddivise in otto ambiti territoriali (Chiavari/Leivi, Lavagna, Sestri L, Casarza L./Castiglione Ch./Moneglia; Rapallo; Santa Margherita L.; Val Fontanabuona; Graveglia e Sturla).  Il percorso si è snodato attraverso riunione ai cosiddetti “tavoli”, uno per ciascuno dei cinque verbi emersi dal convegno ecclesiale di Firenze: uscire, annunciare, abitare, trasfigurare, educare. Le cinque vie di un nuovo umanesimo, indicate da Papa Francesco nell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”.

“Desidero prima di tutto ringraziare tutti coloro che hanno accettato di dedicarsi al lavoro sinodale con ammirevole impegno” – scrive il vescovo sottolineando come la modalità “sinodale” del camminare insieme, sia già una linea di indirizzo per il lavoro futuro.

Mons. Tanasini passa poi alla parte più concreta, sintetizzando in punti le linee guida, partendo da “La forza per l’annuncio efficace del Vangelo”. “Prima di tutte le linee organizzative – scrive il vescovo – è necessario lasciarci spingere dall’amore di Cristo … farci rinnovare da questo amore autentico, rinunciando alle chiusure su noi stessi”.

In questo presupposto si inserisce il primo punto operativo “Promuovere la Comunione”. “E’ decisivo anche per noi – prosegue il presule – crescere nella comunione”. A questo scopo il vescovo indica degli strumenti operativi: l’istituzione di consigli pastorali di ambito, con il compito di promuovere lo stile sinodale, garantire la comunione per le comunità dell’ambito e promuovere il dialogo e la collaborazione con le realtà del territorio.

Una seconda linea d’azione riguarda “La formazione”. “Per noi – spiega il vescovo – non si tratta di cercare una crescita intellettuale o semplicemente culturale, ma proseguire una crescita per la vita cristiana”. La formazione, dunque, deve essere tesa alla conoscenza del Vangelo. In ciascun consiglio d’ambito dovrà essere valutata la modalità concreta della lettura del Vangelo proposto dalla liturgia domenicale. Il programma annuale dovrà essere comunicato al vescovo all’inizio di ogni anno pastorale.

Terzo punto riguarda “Le celebrazioni liturgiche”. “La Liturgia è un ponte tra Cielo e Terra – scrive mons. Tanasini – non si tratta di suscitare un interesse esteriore, ma di toccare le corde dello spirito” . L’operatività si traduce nella cura delle Liturgie, specie durante la celebrazione delle Sante Messe. I consiglio d’Ambito dovranno valutare la possibilità di promuovere Comunità Eucaristiche, coinvolgendo i fedeli delle comunità interessate. Nelle città occorre ordinare e armonizzare le celebrazioni delle Sante Messe, dandone relazione al vescovo entro l’inizio del prossimo Avvento. E’ inoltre richiesta la cura delle espressioni della pietà popolare.

Il quarto punto fa riferimento all’ “Abitare nella città degli uomini”. Il vescovo sottolinea la necessità di promuovere l’alleanza tra le realtà educative chiesa/famiglia/scuola/mondo dello sport. Le linee operative partono dall’attenzione alla vita che si svolge nel territorio in spirito di collaborazione; la promozione dell’alleanza tra le realtà educative del territorio, la cura delle solitudini e l’attenzione alla realtà delle famiglie oggi.

Il punto conclusivo riguarda “La carità che non abbia finzioni”. “La Chiesa e le nostre comunità tutte non possono ridursi ad agenzie assistenziali – constata Mons. Tanasini – per questo motivo è necessario formare alla carità, non solo nel senso di suscitare sensibilità verso chi ha bisogno, ma legando questo sensibilità alla crescita nella fede”. Formare alla carità secondo il Vangelo è impegno specifico della Caritas Diocesana, che offrirà il suo servizio alle comunità. Occorre creare una rete tra tutte le iniziative in atto, con attenzione alle fragilità trascurate o dimenticate in sostegno alle famiglie che ne hanno carico.

“Do appuntamento al Convegno Diocesano in autunno per una prima verifica sulla recezione di queste linee programmatiche” conclude il vescovo che annuncia l’inizio nello stesso periodo della seconda visita pastorale alla Diocesi, svolta per ambiti. “Questo consentirà – spiega – di impegnarci insieme sulla attuazione delle linee qui date. Quindi l’affidamento finale “Affido queste direttive alla Beata Vergine Maria, Patrona della Diocesi, Colei che prima tra tutti e al di sopra di tutti ha servito la Parola fatta carne e ha fatto la volontà del Padre”.