Il Papa all’Angelus mette in guardia dall’autoreferenzialità

CITTA’ DEL VATICANO – All’angelus domenicale, il Papa ha esortato ad imparare da Cristo: “Egli ci chiama a non pensare secondo le categorie di ‘amico/nemico’, ‘noi/loro’, ‘chi è dentro/chi è fuori’, ma ad andare oltre”. Il Santo Padre ha indicato come “La grande libertà di Dio nel donarsi a noi” sia “una sfida e una esortazione a modificare i nostri atteggiamenti e i nostri rapporti”. Il Vangelo della domenica presentava, infatti, il disappunto dei discepoli nell’aver visto un uomo che, pur non essendo seguace di Gesù, scacciava i demoni. Ma la risposta di Cristo, ricorda il Papa, va in direzione opposta: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi». Per Francesco bisogna imparare da Gesù ad “essere attenti più alla genuinità del bene, del bello e del vero che viene compiuto, che non al nome e alla provenienza di chi lo compie.” Solo Cristo è infatti così “pienamente aperto alla libertà dello Spirito di Dio, che nella sua azione non è limitato da alcun confine e da alcun recinto”.