CITTA’ DEL VATICANO – Se uccidere significa distruggere, sopprimere, eliminare qualcuno, allora non uccidere vorrà dire curare, valorizzare, includere e perdonare. Così sui è espresso Papa Francesco durante l’Udienza generale di questa mattina, soffermandosi sul Vangelo di Matteo in cui Gesù rivela un senso “più profondo” del comandamento “non uccidere”.
Grazie a Gesù, morto e risorto per noi, possiamo accogliere il comandamento del Padre “non uccidere” come “l’appello più importante ed essenziale”, cioè “la chiamata all’amore”. Papa Francesco ha così proseguito la catechesi sulla “Quinta Parola del Decalogo”. Il Pontefice si è soffermato sul Vangelo di Matteo in cui Gesù rivela un senso “più profondo” del comandamento, che pure già esprime come “agli occhi di Dio” la vita umana sia “preziosa, sacra e inviolabile”, perché “nessuno può disprezzare la vita altrui o la propria”, in quanto l’uomo “porta in sé l’immagine di Dio ed è oggetto del suo amore infinito, qualunque sia la condizione in cui è stato chiamato all’esistenza”.