Papa ad Abu Dhabi: le religioni siano sentinelle di fraternità

ABU DHABI – Le religioni non ammettono violenza e terrorismo ma si impegnano per la pari dignità di tutti, per aiutare la riconciliazione, per essere voci degli ultimi e capaci di “smilitarizzare il cuore dell’uomo”. E’ il forte messaggio del Papa nell’Incontro Interreligioso al Founder’s Memorial di Abu Dhabi. Camminano come fratelli. E’ in questo procedere insieme di Papa Francesco e del Grande Imam della moschea di al- Azhar, Ahmad al-Tayeb, che si spiega il senso dell’Incontro Interreligioso sulla fraternità umana nel Founder’s Memorial di Abu Dhabi, promosso dal Consiglio Musulmano degli Anziani, con circa 700 leader di varie fedi. Il primo discorso di Papa Francesco è il cuore del viaggio negli Emirati Arabi Uniti, anche questo il primo per un Pontefice. E’ intenso, pieno di spunti, chiaro nel ribadire il valore del dialogo tra le religioni: ponti fra i popoli e le culture, “voce degli ultimi”. Netto nel condannare ogni forma di violenza nel Nome di Dio, nel sottolineare che “non si può proclamare la fratellanza e poi agire in senso opposto”, che “una convivenza fraterna” si fonda “sull’educazione e sulla giustizia”. Forte nell’appello alla pace in scenari come Yemen, Siria, Iraq e Libia e altrettanto forte, come comunità riunite insieme, nel dare “un messaggio di fiducia” per non arrendersi “ai diluvi della violenza”.