Solennità dell’Epifania: la luce che rischiara le tenebre ancora oggi

CHIAVARI – Le celebrazioni per la solennità dell’Epifania sono state presiedute dal Vescovo in Cattedrale. Mons. Tanasini ha ricordato che è una festa di luce: luce che guida e accompagna gli uomini anche nelle tenebre di oggi.

L’esperienza di Dio non blocca, ma libera; non imprigiona, ma rimette in cammino. Dopo l’incontro con Gesù, non siamo quelli di prima. A dirlo il Papa all’Angelus nel giorno dell’Epifania. Lo sguardo è al Vangelo: i magi sono avvertiti in sogno di cambiare strada per non imbattersi in Erode. Il Santo Padre spiega che ogni esperienza di incontro con Gesù ci induce ad intraprendere vie diverse, perché da lui proviene la forza buona che risana il cuore e ci distacca dal male.
Un tema toccato da Francesco poco prima alla Messa in Basilica Vaticana.
I Magi ed Erode, dice, sono metafora di due cammini diversi. Il traguardo dei primi è adorare Dio poiché questo è il senso di marcia del cristiano: un cammino verso il Signore, non verso di noi. Erode invece adora solo se stesso. Cosa ci insegna questo?