Il Papa nel rito “In coena Domini”: sperimentare il perdono di Dio

CITTA’ DEL VATICANO – Il coro intona il Gloria e le campane suonano a festa. Non accadrà più nei prossimi giorni dove dominerà il silenzio, in attesa della gioia della veglia Pasquale. Il rito del giovedì santo, presieduto da Papa Francesco, è reso ancor più inteso dalla Basilica vaticana vuota, in cui risuonano le note dell’organo. Non c’è stata la Messa Crismale che il Santo Padre auspica possa essere celebrata prima di Pentecoste, ma il pensiero del pontefice va comunque ai sacerdoti.. Tre gli spunti dai quali parte la riflessione: eucaristia, servizio, unzione. “In questa celebrazione – spiega Francesco – il Signore vuole rimanere in mezzo a noi, nell’Eucaristia, e noi diventiamo suoi tabernacoli”. Ma è il servizio la condizione per entrare nel regno dei cieli. “Dobbiamo lasciare che il Signore ci serva”. Il Papa ha ricordato i sacerdoti che offrono la vita a Dio, quelli che nel servizio hanno perso la vita, in questi giorni di pandemia. Quelli che vanno lontano a portare il Vangelo, quelli che sono vicini ai fedeli a loro affidati. I sacerdoti calunniati e quelli peccatori. L’invito è a non dimenticare di chiedere perdono e di perdonare. Il Papa esorta al coraggio, anche nella misericordia.