Venerdì Santo, il vescovo: riempiamo questo tempo difficile d’amore, di fiducia e umiltà

DIOCESI – Il rito in Passione Domini del venerdì santo ha al centro la Croce, come segno di redenzione. Il racconto della passione caratterizza la celebrazione. Nella Cattedrale vuota, il vescovo Alberto Tanasini ha tracciato alcune analogie tra il tempo di Gesù e il nostro tempo, chiedendo ai fedeli che stanno vivendo momenti difficili, di riempire tutto d’amore, di fiducia, di umiltà, proprio come Gesù. Di seguito un’ampia sintesi dell’omelia del vescovo.

Ogni volta che ci troviamo a meditare la passione di Gesù viene sempre la domanda: ma perchè la passione? Perchè tanta sofferenza? Era proprio necessaria? La storia sacra ci dice che si era creato un abisso tra l’uomo e Dio, un abisso con la sua colpa. La colpa di origine era stata una rottura definitiva. Una rottura che si compiva perchè l’uomo aveva detto: voglio essere come Dio! Una rottura che avvenuta per l’arroganza dell’uomo, la presunzione di essere come Dio, senza di Lui. L’uomo aveva pensato che fosse giusto sospettare di Dio, aveva accolto questa suggestione. “Non è vero, non morirete” l’uomo aveva pensato di non doversi fidare più, di diffidare e tutto questo atteggiamento ha attraversato la storia dell’umanità sino ad oggi. Come riempire questo abisso di separazione? Ecco allora l’umiltà di Gesù, questo accettare in silenzio tutti i gesti di umiliazione. Gesù è colui che obbedisce sino in fondo, fa suo il disegno di salvezza del Padre. Gesù è colui che si fida. Proprio nella difficoltà si fida e si affida. Accetta di essere solo, del sentirsi abbandonato. Ecco il modo con cui Gesù ha riempito l’abisso e lo ha riempito perchè da uomo, ha rovesciato la logica dell’uomo. L’ha riempito perchè il figlio di Dio ha potuto portare il suo amore, l’obbedienza a livello di Dio. Lo ha riempito di infinità. Tutto quello che ha compiuto è stato un gesto che ha detto di sì all’amore del Padre. Ecco allora che noi ripercorrendo la passione attraverso il racconto di Giovanni, ci sentiamo invitati a far nostra fino in fondo quella strada. Anche noi a rovesciare quello che sembra una maledizione, quello che sembra un’ingiusto periodo di passione, rovesciarlo, riempirlo d’amore, dell’amore per il Padre, a fidarci di Lui, ad abbandonarci a Lui. Ad effondere nel mondo l’amore a fare di ogni nostro gesto un gesto di amore, di obbedienza, di umiltà e di farlo guardando i fratelli, sostenendo i fratelli, come Gesù ha voluto darsi per gli uomini così anche noi in questo tempo, in questa circostanza, in questi momenti difficili ,riempiamo tutto d’amore, di fiducia, di umiltà.