30 anni di Telepace, il Vescovo: in questo periodo di difficoltà, la nostra tv diocesana ha aiutato ad incontrarsi

DIOCESI – Alla Vigilia della solennità dell’Ascensione, il Vescovo ha celebrato la Messa in Cattedrale ricordando due appuntamenti importanti: la giornata delle comunicazioni sociali e, a livello diocesano, il trentesimo di fondazione di Teleradiopace. Riferendosi al compleanno dell’emittente diocesana, Mons. Tanasini ha usato queste parole: “Trent’anni sono una bella età e hanno dimostrato che il desiderio di Mons. Daniele Ferrari che volle questa televisione fu da una parte un atto di coraggio ma, come si dice, profetico dall’altra. E proprio quest’anno, nel trentesimo anniversario, la Provvidenza ha voluto non celebrazioni esteriori, ma che la televisione fosse impegnata a svolgere il suo servizio a favore della comunità in un momento di particolare difficoltà, in un momento in cui il rischio poteva essere quello della disgregazione, del distacco, del’isolamento. Ebbene, questo invece è stato uno strumento che ha aiutato ad incontrarsi, ad unirsi, a sentirci uniti nella comunicazione e nelle celebrazioni. Sospese le messe in chiesa, abbiamo avuto la possibilità di viverle attraverso Telepace e viverle non in modo precario, ma in modo dignitoso, alto, che ci ha raccolto. C’era un modo migliore per vivere i trentanni di fondazione? Io credo di no, poveri se volete nell’esteriorità, ricchi profondamente nell’interiorità: anche grazie allo strumento della tv, la comunità è stata aiutata a non perdersi. E noi ringraziamo il Signore. Grazie per i trentanni, per il cammino fatto, grazie per tutti coloro che hanno dedicato tempo, forza, passione a questo sviluppo – perché Telepace ha avuto un cammino notevole di crescita da tutti i punti di vista – e ringraziamo la Provvidenza per aver sostenuto quest’opera. Domandiamoci se potremmo davvero farne a meno, e chiediamoci se non dovremmo sostenerla di più proprio perché è nostra, non di qualcuno, ma della comunità diocesana. Un luogo dove ognuno può dire la sua, ognuno può intervenire, ognuno può chiedere. Io credo che davvero nessuno di noi possa dire “va bene, ma questa realtà è di altri”… no, è nostra! E noi possiamo davvero – a me vien da dire “dobbiamo” – sostenerla. Saluto tutti voi che siete presenti, e vedo la maggior parte di voi dedicati a questo strumento, dai membri del CdA della fondazione che ne risulta proprietaria ed editrice, agli operatori, al direttore, ai collaboratori – giornalisti e tecnici – e a tutti i volontari, i molti volontari che gravitano intorno alla tv, la sostengono e permettono davvero di agire come agisce. A tutti gli amici e agli estimatori, un saluto grato. Dico a tutti loro bravi, siete davvero bravi, perché la nostra televisione unisce a contenuti forti e profondi una tecnica davvero elevata, Telepace sa stare davvero coi tempi e si prepara ad affrontare prossime indicazioni, legislazioni e prescrizioni. Proprio perché è di tutti e si e data il compito di raggiungerci anche nei luoghi più lontani, dove non arriva altro, proprio perché al di là della visione commerciale che non ha, ha voluto attuare la sua natura comunitaria, è lo strumento di una “comunità per una comunità”. In questo modo la vita della chiesa, l’annuncio del vangelo, la comunicazione sulla vita degli uomini, diventa preziosa. Grazie allora, dunque, e grazie a tutti coloro che vogliono avvalersi di questo mezzo e sostenerlo. Io penso che ognuno di noi senta che con questo mezzo l’annuncio del Vangelo arriva nella casa di ciascuno”.