Vescovo a Capodanno: abbandonare gli egoismi e coltivare la cultura della “cura”

DIOCESI – Il vescovo Alberto Tanasini ha presieduto l’Eucaristia di Capodanno nella Cattedrale di N. S . dell’Orto. Nella breve riflessione il vescovo ha esortato i fedeli ad abbandonare gli egoismi e a diffondere la cultura della cura, dalla quale nasce la pace.

E’ triplice il motivo di festa per i cristiani che celebrano l’eucaristia a Capodanno. Le letture, proposte alla riflessione, narrano la benedizione in Israele, contenuta nel Libro dei Numeri. Un segno beneaugurale all’inizio di un nuovo anno, ha sottolineato il vescovo Tanasini che ha presieduto la liturgia nella Cattedrale di N. S. dell’Orto a Chiavari. In questa data si celebra inoltre la solennità di Maria Madre di Dio. I pastori, seguendo l’invito dell’angelo, si recano alla grotta e trovano Gesù, Maria e Giuseppe. “Accanto ad un neonato c’è una Madre – ha rilevato il vescovo, un evento consueto che, tuttavia fa parte della nostra professione di fede: nato da Maria Vergine, e testimonia la natura umana del figlio di Dio.

“Questo ci assicura che è veramente uomo, ha assunto la natura umana, proprio perchè ha per madre una donna. Una nascita vera, non apparente. Maria è madre di Dio, perchè la natura umana assunta è assunta dal figlio di Dio”.

Questa maternità entra nel profondo del mistero. Quindi il terzo motivo di preghiera: la giornata mondiale per la pace. La cultura della cura, ha spiegato Tanasini, crea il percorso della pace. La maternità di Maria è il primo esempio del prendersi cura – ha proseguito il vescovo – e noi tutti ci sentiamo invitati ad assumere questa cultura.

“Chiediamo al Signore che questo argini ogni egoismo, ogni tendenza al conflitto alla sopraffazione, che ci aiuti a guardare il fratello con l’occhio con cui lo ha guardato Gesù e lo guarda Maria”.