Mons. Tanasini alla Diocesi di Chiavari: “Un passo per il bene della comunità”

CHIAVARI – Le parole del Vescovo Mons. Alberto Tanasini pronunciate nell’omelia della Messa di Ringraziamento per il suo cammino episcopale nella Diocesi di Chiavari.

“E’ arrivato il momento di salutarci. Lo viviamo nella luce della Festa del Sacro Cuore di Gesù. Festa che è l’affermazione della tenerezza di Dio, come quella di un padre che porta alla sua guancia il figlio, e che si manifesta nel cuore umano di Cristo.
In questo modo anche noi questa sera siamo autorizzati ad espandere la nostra umanità. Ci salutiamo dopo 17 anni di cammino fatto insieme. Mi dite che è un saluto strano perchè mi fermerò qui in mezzo a noi. Allora è una formalità? No! Perchè in questo momento sento profondamente un distacco che mi penetra l’anima. Immagino che sia il distacco di quando ti tolgono i figli, quando questi se ne vanno, sono sempre i tuoi figli ma non sono più i tuoi. Per questo è giusto salutarci. Cambia tutto per me. Questo passo lo faccio volentieri però perchè so che è per il vostro bene, per il bene di chi amo. Sento la maternità della chiesa anche in questo momento, in cui mi chiede questo passo, che vuole il bene dei suoi figli. Del mio e del vostro. E’ bene che io me ne vada. D’altra parte ci tengo a dire che questo distacco è particolare: un’autore in questi giorni mi avvertiva che il Vescovo emerito non è quello che va in pensione e neanche quello che viene collocato a riposo. Il Vescovo emerito è una condizione di vita. Mantiene profondi legami giuridici, spirituali e affettivi, reali, con la chiesa che lascia. Questo dicono le leggi della Chiesa. Questo dice soprattutto il cuore, per cui mi sento impegnato ad essere per voi ancora, sempre, nel nascondimento, soprattutto con la preghiera, (tanta) a farmi carico di quelle che sono le difficoltà, i problemi, le gioie di questa cara comunità. Non mi sentirò per nulla estraneo, anche se nascosto, e dovrò restare nascosto. A questo punto non mi resta altro che chiedere perdono. E non sono parole formali, ma vere. Devo chiedere perdono a i miei preti che ho amato davvero ma forse non sempre ho capito e forse non ho abbastanza visitato. Che forse non ho abbastanza sostenuto. Chiedo perdono a loro e chiedo perdono a tutti voi, popolo di Dio, perchè anche per voi posso aver mancato nella comprensione, nella dedizione, nell’attenzione. Accettatelo e perdonate.

E poi devo ringraziare molto. Per prima la mia mamma che mi ha accompagnato in questo tratto di strada, con il suo servizio con la sua sofferenza, con la sua dedizione con il suo affetto. Con lei ringrazio la mia famiglia che mi ha sostenuto e mi ha aiutato. Ringrazio i sindaci, per la collaborazione che ci siamo dati, ci siamo trovati d’accordo su tanti punti, per collaborare quando si trattava di collaborare per il bene della popolazione. Grazie degli incontri natalizi per lo scambio di idee e sentimenti.
E poi ringrazio il mio vicario generale. Che mi ha sostenuto soprattutto in questi ultimi tempi (alla lettera) si è fatto carico di quello che non riuscivo più a fare. Mi ha preso sottobraccio quando non riuscivo più a camminare. Mi ha voluto bene. Ringrazio tutti i miei preti, uno dopo l’altro nessuno escluso, li ho ammirato nella loro dedizione, nella loro vivacità, non ho avuto difficoltà con loro. Grazie. E grazie a tutti voi per il bene che mi avete voluto, che è tanto, che è troppo, credo che ne dovrò risponderne davanti a Dio perchè è stato così grande che non so se ho saputo corrispondere del tutto.

E poi non posso non condividere la sofferenza per la morte di Camilla, le ho dato la cresima 5 anni fa, il suo papà è un mio stretto collaboratore, generoso, non possiamo vivere questo momento senza ricordarla. Perchè fa parte della nostra vita. Sono preoccupato anche per Giulia che non potrà fare la prima comunione perchè ricoverata all’Ospedale Gaslini.

Adesso continua la mia strada. Diceva Sant’Agostino “Vescovo per voi, cristiano con voi”. Ebbene, essere cristiano è pegno di salvezza, essere vescovo è pegno di responsabilità. Ora mi sento molto più un fedele insieme a voi”.