Una poesia per la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne

TIGULLIO – Pubblichiamo una poesia della nostra volontaria e sostenitrice Giorgia Santini dedicata a tutte le donne maltrattate e uccise.

Quel giorno in riva la mare,
tenendomi le mani con un filo di voce hai detto:
mettiamo assieme il domani?
Ti amo; anche tu mi ami.
Mi vuoi sposare?
Ti ho detto si.
Tremavo ma in te credevo,
i primi tempi tanta serenità,
un brutto giorno le cose sono cambiate.

Non ti capivo più facevo fatica,
mi trattavi come una nemica.
L’amaro cresceva nel mio cuore,
io ingoiavo per i figli,
per amore;
pensavo passerà porta pazienza,
ma cresceva sempre la tua prepotenza!
Non capisci nulla stupida donna… ma era donna anche la tua mamma!
perchè, mi domandavo, cosa ti è capitato?
La tua risposta: di te mi son stancato.
Parliamone imploravo
accadde ciò che mai avrai creduto.

Mi picchiavi con livore e astio infinito.
SONO CADUTA dicevo l’indomani;
a chi sul mio viso vedeva i segni delle tue mani,
non dicevo nulla, nascondevo la tristezza,
perchè pensavo forse è una tua insicurezza,
un mito ancestrale ti faceva dire: padrone è l’uomo; la donna deve ubbidire!
No, sono uguale a te ti ho detto,
ho preso i figli e sono fuggita,
non volevi accettare che tra noi era finita;
mi hai aspettato una sera,
mi hai tolto la vita con fredda cattiveria come se nulla fosse…
per la strada sono rimaste le mie scarpe rosse.