Ucraina, oltre un anno di guerra. Padre Roman: siamo impotenti e stanchi, ma c’è speranza

“Un padre porta il figlio all’asilo nido quando parte l’allarme antiaereo. Il piccolo inizia a piangere. Il papà lo porta di corsa nel rifugio sotterraneo, poi corre al lavoro, con la speranza che non succeda niente”. Un episodio che arriva dall’Ucraina e che ormai accade quotidianamente. Lo racconta padre Roman di Ternopil, dopo oltre un anno di guerra. In questi casi il cervello è bloccato, dice, e ormai la stanchezza si fa sentire. Lo abbiamo intervistato: