Chiavari, il progetto dell’area ex Italgas in commissione consiliare

64 box interrati (la metà dei quali dovrebbero essere pertinenziali), tre posti auto privati e per quanto riguarda la parte pubblica, cinque posteggi, il rifacimento del marciapiedi di Via Trieste e una rampa di accesso a quello che oggi viene chiamato il nuovo palazzo di giustizia. Sono i numeri che caratterizzano il progetto privato presentato per l’ex area Italgas a Chiavari. Il tema è stato al centro dei lavori della commissione consigliare del comune durante i quali si è analizzato lo stato attuale della pratica presentata dalla società Ostro, proprietaria oggi dello spazio acquistato nel 2021 a seguito di una trattativa privata nella quale il Comune è rimasto escluso. Diversi gli aspetti che i consiglieri di minoranza hanno portato all’attenzione della discussione: dall’esclusione dell’amministrazione nelle trattative di vendita (essendo una trattativa tra privati non avevano strumenti per evitare questo, ha spiegato i sindaco) all’effettive ricadute pubbliche dell’opera (con la riduzione dei parcheggi lungo la via all’utilizzabilità dello spazio verde previsto a progetto). Una delle incognite maggiori resta quello dei costi della bonifica del terreno fortemente inquinato (elemento che sconsigliava comunque l’acquisto da parte del comune per l’impossibilità di determinarne a priori l’entità) mentre sarà al centro dell’attenzione la definizione nei dettagli della convenzione tra il soggetto promotore dell’intervento e il comune nella quale specificare le effettive opere di valenza pubblica da realizzare. Tra i punti delicati la questione delle volumetrie. Il progetto prevede la demolizione degli attuali volumi (oltre 14 mila metri cubi) e la ricostruzione immediata di 4.410 metri cubi. Cosa verrà deciso dei restanti quasi 10 mila non è stato chiarito con il sindaco che ha espresso la volontà politica che non vengano riutilizzati. Elementi questi che saranno messi nero su bianco solamente con la stipula della convenzione, documento da cui potrà partire poi la fase operativa che per prima cosa si concretizzerà nella bonifica ambientale di tutta l’area.