Venerdì Santo, card. Cantalamessa: la resurrezione aiuta a non finire nel cortice del nichilismo

Raccontare della Resurrezione non serve per convincere gli atei che Dio non è morto, ma per trattenere i credenti che rischiano di essere attirati nel vortice del nichilismo, il buco nero della vita spirituale. Così il cardinale Raniero Cantalamessa spiega l’importanza della Pasqua durante l’omelia del rito in Passione Domini, celebrata nella Basilica di San Pietro  e presieduta da Papa Francesco. Cantalamessa si è soffermato su quelle che definisce credenze del mondo secolarizzato occidentale. Hanno le loro basi in Nietzsche, che proclama una morte ideologica di Dio e dice che l’uomo può sostituirlo. Nonostante questo – spiega il cardinale – la sofferenza unisce gli uomini a Cristo, più di quanto facciano le convinzioni. Al termine cita Dante e il suo invito ai cristiani di essere fermi, e non “come penne al vento”.