Primo maggio: senza lavoro non c’è democrazia né dignità.


Più volte interrotto dagli applausi Papa Francesco nel 2017 all’Ilva di Genova propose una riflessione che non è solo attuale oggi ma addirittura più urgente, viste la progressiva precarizzazione di un mercato sempre più votato all’immediatezza del profitto e meno ad una visione di sguardo e di orizzonte.

Precarietà, lavoro nero, sfruttamento: piaghe per la società. Papa Francesco non usò mezzi termini. A partire dalla Costituzione italiana, secondo cui la Repubblica è fondata sul lavoro; perché il lavoro genera dignità.

Francesco definì la progressiva precarizzazione del mercato del lavoro come ricatto sociale; e la mancanza di lavoro è più grave dell’assenza di un reddito per poter vivere

Occorre non rassegnarsi ad un mondo dove forse solo metà dei lavoratori lavoreranno, e gli altri saranno mantenuti da un assegno sociale, a fronte di trasformazioni tecnologiche inarrestabili. ma deve essere chiaro che l’obiettivo da raggiungere non è il reddito per tutti ma il lavoro per tutti. Sarà un lavoro molto diverso, quello che attende la società del futuro, e forse anche quella del presente. Ma non può e non deve dimenticare che la fatica e il lavoro sono essenziali per la costruzione di una società che sappia dare il giusto spazio a tutti e a ciascuno, nella consapevolezza del valore irriducibile della persona