Un passaggio perturbato impegnativo, che ha messo a dura prova la tenuta del terreno soprattutto nella parte centrale della Regione (superati i 300 mm di pioggia a Campo Ligure, di cui 272 in 6 ore questa mattina), che ha provocato nella notte l’esondazione del Rio Fegino in Val Polcevera a Genova e una serie di allagamenti e smottamenti localizzati, i più gravi a Masone, sulla strada verso la frazione di Bertè e in località Busa, dove è rimasta isolata una casa. Mentre su gran parte della Regione si è conclusa l’allerta arancione, a parte il levante dove il colore rosso resterà fino alla mezzanotte in attesa del deflusso delle piene dei fiumi Entella e Magra, è possibile tracciare un primo bilancio ma soprattutto mettere in evidenza alcune considerazioni relative all’ondata di maltempo che ha colpito la Liguria in queste ore.
Le piogge di queste ore hanno causato innalzamento rilevante dei livelli dei fiumi, in particolare dell’Orba e dello Stura mentre nello spezzino le raffiche di vento hanno toccato anche i 100 km orari. Gli addetti ai lavori sottolineano la capacità di resilienza della nostra regione: in altre zone dello stivale molte spesso bastano quantitativi anche più piccoli di pioggia per provocare disastri a livello di effetti al suolo. La situazione comunque in Liguria resta sotto osservazione considerato l’alto livello di saturazione dei terreni. A complicare la situazione l’arrivo nelle prossime ore di un’altra perturbazione che interesserà in particolare nuovamente il Levante. Tra mercoledì e giovedì attese precipitazioni diffuse, venti forti e, giovedì, mareggiata da libeccio.