Lo hanno rinominato “Il nuovo codice della strage”: con tanto di candele accese, cartelli e giubbotti catarifrangenti è andata in scena anche a Genova la protesta delle di numerose associazioni che si sono mobilitate in tutta Italia contro le ultime modifiche al Codice della strada in via di approvazione in questi giorni in via definitiva dal Parlamento. Una riforma, a detta delle associazioni, debole con i forti, dando maggiore libertà di circolare ai veicoli a motore, i cui guidatori secondo i dati Istat causano il 94% degli incidenti e il 98% dei morti, e forte coi deboli, restringendo viceversa le misure in favore di pedoni, ciclisti, bambini e persone anziane, che sono la maggior parte delle vittime nelle città. Una riforma anche dannosa perchè renderebbe più difficile creare e proteggere aree pedonali, piste e corsie ciclabili, zone a traffico limitato e a basse emissioni limitando l’azione dei Comuni che vengono adesso sottoposti a decreti ministeriali.
In occasione della Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada le associazioni dei familiari e quelle ambientaliste hanno anche scritto una lettera al presidente della Repubblica Mattarella nella quale, tra le altre cose, hanno denunciato i drastici tagli ai vari capitoli di spesa legati alla sicurezza stradale e il sostegno alla mobilità sostenibile.