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Secondo una indagine Censis commissionata dalla CEI, il 70% degli italiani si dichiara cattolico, ma fra questi solo il 15% dice di essere praticante con fedeltà. Scaturisce da questa analisi la riflessione che il vescovo Giampio ha proposto alle parrocchie della zona di Casarza Ligure e Moneglia. Un altro dato: prendendo in considerazione il campione dei giovani fra 18 e 34 anni, solo il 58% si dichiara cattolico, e fra questi l’11% praticante con fedeltà. L’inchiesta citata dal vescovo prosegue: 4 persone su dieci non hanno fiducia nel clero. E ancora: fra le donne, quelle che si definiscono cattoliche erano il 61% nel 2013, dieci anni dopo erano il 39%.
Perchè succede questo, cosa manca alla Chiesa?
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Possiamo sentirci sconfortati, ha detto il Vescovo nella sua riflessione. Oppure possiamo cercare colpevoli o rifugiarci in un passato idealizzato. O, forse, possiamo considerare questo cambiamento d’epoca, antropologico prima ancora che culturale, come una occasione per concepire in maniera diversa la nostra fede e il nostro modo di essere Chiesa.
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Come concepiamo la nostra fede e il nostro modo di essere Chiesa a fronte di tutto questo?
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Il vescovo ha invitato ad essere Chiesa sinodale, in cui dalla collaborazione si passi alla co-elaborazione e alla corresponsabilità, e missionaria, dove tutti sono destinatari e portatori dell’annuncio.
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Nella Chiesa stessa, ha aggiunto il Vescovo, si avverte il desiderio di una Chiesa in cui si moltiplichino esperienze che facciano risplendere raggi di Vangelo.