“Combattere la povertà per costruire la pace”: l’appello di Benedetto XVI

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CITTA’ DEL VATICANO – Il dramma della miseria che calpesta i diritti di centinaia di milioni di persone “s’impone alla coscienza dell’umanità”. Il Papa, nel Messaggio per la 42esima giornata mondiale della pace, invita a combattere la povertà nel mondo cambiando “gli stili di vita, i modelli di produzione e di consumo, le strutture consolidate di potere che oggi reggono la società”. Non si tratta di un’operazione puramente esteriore: è necessario infatti “guardare ai poveri nella consapevole prospettiva di essere tutti partecipi di un unico progetto divino, quello della vocazione a costituire un’unica famiglia”. Il Papa denuncia “un aumento del divario tra ricchi e poveri”, “lo scandalo della sproporzione esistente tra i problemi della povertà e le misure” predisposte “per affrontarli” e di fronte a questo “l’accrescimento della spesa militare”. Inoltre, il divario tecnologico, l’esclusione dai flussi commerciali mondiali e le dinamiche dei prezzi, aumentano ancora di più le distanze tra nord e sud. Il Papa rileva “i contraccolpi negativi di un sistema di scambi finanziari basati su una logica di brevissimo termine” che non considera il bene comune. Il Messaggio, riferendosi a quanti mettono in relazione povertà e sviluppo demografico, lancia una forte critica alle “campagne di riduzione delle nascite”. C’è un dato oggettivo: negli ultimi anni sono usciti dalla povertà Paesi caratterizzati proprio “da un notevole incremento demografico”. Il documento sottolinea poi un dato agghiacciante: quasi la metà dei poveri di tutto il mondo è costituita da bambini. E invita a difendere l’istituto familiare perché “quando la famiglia si indebolisce i danni ricadono sempre sui bambini”. La globalizzazione – afferma il Papa – deve essere guidata dalla solidarietà, perché “da sola è incapace di costruire la pace e in molti casi, anzi, crea divisioni e conflitti”. Occorre “lottare contro la criminalità” e “investire nella formazione delle persone” sviluppando “in modo integrato una specifica cultura dell’iniziativa”. Infatti “le politiche marcatamente assistenzialiste” – si precisa – sono “all’origine di molti fallimenti nell’aiuto ai Paesi poveri”. Bisogna dare più spazio alla società civile. Ma, in ultima istanza – conclude Benedetto XVI – “la lotta alla povertà ha bisogno di uomini e donne che vivano in profondità la fraternità” scorgendo nei poveri il volto di Cristo.