Papa all’Angelus: invito a combattere il peccato e le tentazioni

<br />CITTA’ DEL VATICANO – La prima domenica di Quaresima è stata caratterizzata dalla meditazione sul Vangelo di San Marco che introduce a clima liturgico: “Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana”. Nel deserto, luogo della prova  – ha spiegato Benedetto XVI – come mostra l’esperienza del popolo d’Israele, appare con viva drammaticità la realtà della kenosi, dello svuotamento di Cristo, che si è spogliato della forma di Dio. “Lui, che non ha peccato e non può peccare, si sottomette alla prova e perciò può compatire la nostra infermità. Si lascia tentare da Satana, l’avversario, che fin dal principio si è opposto al disegno salvifico di Dio in favore degli uomini. Di fronte alla figura oscura e tenebrosa di Satana, che osa tentare il Signore, appaiono gli angeli, figure luminose e misteriose. La presenza rassicurante dell’angelo del Signore – ha detto il Papa –  accompagna il popolo d’Israele in tutte le sue vicende buone e cattive. Gli angeli servono Gesù, che è certamente superiore ad essi, e questa sua dignità viene qui, nel Vangelo, proclamata in modo chiaro, seppure discreto. Infatti anche nella situazione di estrema povertà e umiltà, quando è tentato da Satana, Egli rimane il Figlio di Dio, il Messia, il Signore. Al termine della preghiera mariana Benedetto XVI ha salutato i lavoratori dello stabilimento FIAT di Pomigliano d’Arco, manifestando loro la vicinanza per il difficile momento lavorativo.