Canone per i passi carrabili, botta e risposta in provincia

GENOVA – Nuovo botta e risposta in consiglio provinciale sul pagamento del canone per i passi carrabili a raso. Questa volta a sollevare la questione, parlando di una “iniqua tassazione”, è stato il consigliere provinciale della Lista Biasotti Massimo Pernigotti, che ha presentato una richiesta di informazioni rivolta alla giiunta e in particolare all’assessore alla viabilità Piero Fossati. Pernigotti ha riportato in consiglio il parere del difensore civico della provincia, Pietro Gambolato, secondo il quale non sussistono le condizioni per l’applicazione da parte della provincia del Canone per l’occupazione del suolo pubblico. Secondo l’interpretazione di Gambolato, infatti, il semplice accesso ad un immobile di proprietà di un privato non costituisce, di fatto, occupazione di suolo pubblico. Questa interpretazione sgraverebbe dall’obbligo di pagare il canone ben il 90% dei passi carrabili che esistono sul territorio della Provincia, eccezion fatta per quei passaggi che hanno bisogno di rampe di accesso e altre opere edilizie. Per il difensore civico, infatti, “non si tratta di occupazione, ma di un provvedimento amministrativo di concessione ad uso esclusivo del suolo”. Secondo la ricostruzione del consigliere Pernigotti, la Provincia avrebbe da poco inviato ai titolari di passo carrabile una nuova cartella per il pagamento del canone. Alla richiesta di informazione ha risposto l’assessore provinciale alla viabilità Piero Fossati, che ha ricordato come la richiesta di pagamento altro non “l’applicazione dell’articolo 22 comma 3 del nuovo codice della strada che permette all’ente proprietario di individuare i passi carrabili a raso e di applicare il tributo”, a prescindere, dunque, dal Regolamento Cosap della stessa Provincia. Fossati ha inoltre ricordato che sono esentati dal pagamento oltre alle categorie già previste dal codice anche i portatori di handicap, i titolari di passi agricoli e i passi carrabili che fanno capo a ONLUS.