Udienza generale. Il Curato d’Ars, “santo perchè innamorato di Cristo”

CASTEL GANDOLFO – “Preghiamo Dio perché faccia dono alla sua Chiesa di santi sacerdoti, innamorati di Cristo, messaggeri di speranza e pace per tutti”: è quanto ha detto stamani Benedetto XVI durante l’udienza generale del mercoledì a Castel Gandolfo, un’udienza dedicata a San Giovanni Maria Vianney di cui ieri la Chiesa ha celebrato la memoria liturgica. Nella sua catechesi il Papa ha sottolineato che razionalismo e relativismo sono due risposte inadeguate alla ricerca di verità e alle domande di senso che l’uomo non cessa di porsi.
“I metodi pastorali di san Giovanni Maria Vianney potrebbero apparire poco adatti alle attuali condizioni sociali e culturali” ha detto il Papa. “C’’è però uno stile di vita e un anelito di fondo che tutti sono chiamati a coltivare. A ben vedere, ciò che ha reso santo il Curato d’Ars è stata la sua umile fedeltà alla missione a cui Iddio lo aveva chiamato; è stato il suo costante abbandono, colmo di fiducia, nelle mani della Provvidenza divina”. “La sua testimonianza ci ricorda”, ha detto ancora il Papa, “che per ciascun battezzato, e ancor più per il sacerdote, l’Eucaristia non è semplicemente un evento con due protagonisti, un dialogo tra Dio e me. La Comunione eucaristica tende ad una trasformazione totale della propria vita. Con forza spalanca l’intero io dell’uomo e crea un nuovo noi”