Acqua, via al piano investimenti di Iride, con qualche perplessità

GENOVA – L’ampia maggioranza con la quale è stato approvato (57 comuni su 60) sembrerebbe attestare la bontà del progetto, eppure le perplessità espresse dall’esiguo numero di astenuti o contrari insinuano dubbi di non poco conto. Stiamo parlando del piano degli investimenti dell’ATO, l’ambito territoriale ottimale che gestisce il servizio idrico sul territorio della provincia di Ge, e il collegato rinnovo della concessione per 25 anni al gestore unico Iride acqua gas Spa. Complessivamente saranno investiti 736 milioni di euro sul territorio della provincia, di cui 150milioni destinati al Tigullio. Se il fronte degli investimenti trova tutti d’accordo, qualche perplessità in più suscita il conseguente aumento delle tariffe, che potrebbero lievitare di un 5% in più nei primi 9 anni, per poi, verosimilmente, riabbassarsi.
Dei comuni presenti gli unici a sollevare qualche obiezione alle proposte presentate alla conferenza dei sindaci sono stati tre amministratori del Tigullio. SML, rappresentata dall’assessore Giovanni Battista Raggi, ha abbandonato l’aula al momento della votazione: Secondo gli amministratori sammargheritesi andavano effettuate due votazioni: una sul piano degli investimenti, che trovava SML concorde; una sul rinnovo della concessione, affidata senza alcuna gara ad Iride per ulteriori 25 anni. Un metodo ritenuto coercitivo. Posizione in parte condivisa da Cogorno, rappresentata dal consigliere Gino Garibaldi, il quale non ha condiviso l’aspetto di andare in riassegnazione e non in gara. Da qui l’astensione del comune di Cogorno che ha inteso così sostenere anche il problema tariffario. Su questo argomento ancor più decisa la posizione di Chiavari, che si è astenuta a sua volta. Per l’assessore Giorgio Beaud l’ulteriore aumento delle tariffe è improponibile. 5% in più all’anno per i primi 9 anni, significa che al termine di questo periodo gli utenti avranno pagato l’acqua 45% in più a metro cubo. Decisamente troppi…