Approvato il piano rifiuti della Provincia di Genova

GENOVA – Incentivi al compostaggio domestico, all’uso dell’acqua del rubinetto senza bottiglie di plastica, alla vendita di prodotti sfusi o alla spina (dai detersivi ai saponi, dai legumi ai prodotti per animali), all’uso di pannolini in tessuti naturali e riutilizzabili, recupero solidale e senza sperperi dei prodotti freschi invenduti, coinvolgimento della grande distribuzione, ma anche degli esercizi commerciali più piccoli nella riduzione degli imballaggi e nell’uso di confezionamenti ecologici e riutilizzabili per i prodotti. Sono alcune delle “linee forti d’azione” del piano per la prevenzione e riduzione dei rifiuti approvato dopo un lungo dibattito a larghissima maggioranza dal Consiglio Provinciale di Genova. L’assemblea, nella seduta di ieri, ha visto il voto favorevole dei gruppi Pd, Idv, Prc, Sinistra e Libertà, Verdi, Udc, Lega Nord, i consiglieri del Pdl Maurizio Barsotti, Claudio Muzio e Giuseppe Tassi, le astensioni “con parziale apertura di credito” del vicecapogruppo vicario Pdl Paolo Bianchini e del capogruppo della Lista Biasotti Massimo Pernigotti e il voto contrario del consigliere del Pdl Mario Maggi per “netta disapprovazione sulla gestione complessiva dei rifiuti nella provincia di Genova”. La redazione del piano “ha seguito – ha commentato l’assessore al ciclo dei rifiuti Sebastiano Sciortino – tutti i percorsi partecipativi di Agenda 21, realizza buone pratiche ed è frutto di un lavoro molto impegnativo della commissione rifiuti e dei tecnici e riceverà finanziamenti dalla Regione come progetto pilota per la Liguria, con due linee strategiche: la riduzione dei rifiuti e l’omogeneizzazione della raccolta differenziata sul territorio.” Tra gli altri punti di forza è prevista la riduzione al minimo degli imballaggi di plastica non biodegradabile, il sostegno dei mercatini per l’ecoscambio dell’usato, incentivi per i vuoti a rendere, massimo uso possibile delle tecnologie elettroniche per risparmiare carta ed energia e acquisti verdi.  Per Alberto Corradi, presidente della commissione speciali rifiuti di Palazzo Spinola, è “un segnale forte dato da un piano con caratteristiche all’avanguardia in Italia e che risponde agli adempimenti richiesti dall’UE: prima la prevenzione, perché il miglior rifiuto è quello mai prodotto.”