Papa all’Angelus: “Trasfigurazione come evento straordinario”

CITTA’ DEL VATICANO – All’Angelus, recitato in piazza S. Pietro, Benedetto XVI ha descritto l’episodio della Trasfigurazione come un evento straordinario, un incoraggiamento nella sequela di Gesù. I tre discepoli che assistono alla scena, ha ricordato il Pontefice, sono oppressi dal sonno: è l’atteggiamento di chi, pur essendo spettatore dei prodigi divini, non comprende. Solo la lotta contro il torpore che li assale permette a Pietro, Giacomo e Giovanni di ‘vedere’ la gloria di Gesù. Poi il ritmo si fa incalzante, fino a quando i discepoli non sono più di fronte ad un volto trasfigurato, né ad una veste candida, né ad una nube che rivela la presenza divina. Davanti ai loro occhi, c’è ‘Gesù solo’. È lui, ha sottolineato il Santo Padre, “l’unica voce da ascoltare, l’unico da seguire. La Trasfigurazione ci ricorda che le gioie seminate da Dio nella vita non sono punti di arrivo, ma sono luci che Egli ci dona nel pellegrinaggio terreno, perché Ges sia la nostra Legge e la sua Parola sia il criterio che guida la nostra esistenza. Il Papa ha quindi ha invitato tutti in questo periodo quaresimale a meditare assiduamente il Vangelo e ha auspicato che in quest’Anno sacerdotale i Pastori siano veramente pervasi dalla Parola di Dio, la conoscano davvero, la amino al punto che essa realmente dia loro vita e formi il loro pensiero. Al termine, il Papa ha salutato gli iracheni presenti in piazza S. Pietro, e ha esortato la comunità internazionale a prodigarsi per dare agli iracheni un futuro di riconciliazione e di giustizia. Il pensiero di Benedetto XVI è corso poi “al Cile e alle popolazioni colpite dal terremoto: prego per le vittime – ha affermato – e sono spiritualmente vicino alle persone provate da questa grave calamità: per esse imploro da Dio sollievo nella sofferenza e coraggio in queste avversità.