Il Papa a Malta il 17 e 18 aprile. Messaggio del card. Bertone

<br />CITTA’ DEL VATICANO – La storia di Malta è profondamente legata a San Paolo, che ha proclamato sull’isola la buona notizia di Gesù Risorto, e alla testimonianza di molte generazioni di cattolici a Cristo. E’ quanto si legge nel messaggio rivolto ai fedeli maltesi dal segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone in occasione della visita pastorale del Papa a Malta, in programma il 17 e il 18 aprile prossimi. Nel messaggio il cardinale Tarcisio Bertone sottolinea che in questi giorni di preparazione prima del viaggio apostolico, il Santo Padre chiede di pregare affinché la sua visita sia “un tempo di rinnovamento spirituale” per tutta la Chiesa maltese. Così come Pietro è stato inviato dal Signore a confermare i suoi fratelli nella fede, così ora “il successore di Pietro viene in mezzo a voi per rafforzare il vostro impegno di seguire Gesù Cristo”. Malta – sottolinea il cardinale Tarcisio Bertone – è rimasta “fermamente fedele a Cristo durante molti secoli” e ha fatto molto per difendere la fede, sia in patria sia all’estero. Potete essere orgogliosi – scrive il porporato – della vostra eredità cristiana, “orgogliosi della testimonianza di molte generazioni di cattolici maltesi che hanno vissuto la loro fede con esemplare devozione”. Il Santo Padre invita ad approfondire questo attaccamento alla grande eredità cristiana come “una realtà vivente e una verità sempre attuale”, nonostante il fatto che nella società odierna questo comporti il rischio che venga ignorata o dimenticata. La storia di Malta ci ricorda “la necessità di difendere la santità del matrimonio, la centralità della famiglia per una società sana e di proteggere la dignità della vita umana dal concepimento alla morte naturale”. La società maltese – osserva inoltre il segretario di Stato vaticano – sa come prendersi cura dei membri più vulnerabili, compresi i nascituri. In quest’anno, in cui la Chiesa universale celebra l’Anno Sacerdotale, il Papa esorta infine a valorizzare il grande dono del sacerdozio e a pregare per i presbiteri, affinché “possano crescere nella gratitudine a Dio, nella fedeltà e nella gioia per il loro ministero”.