Limiti alla caccia nei parchi: continua il dibattito

BORZONASCA – Continua a più livelli il dibattito scatenato dalla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha modificato le modalità di accesso dei cacciatori nelle aree contigue dei parchi liguri.
Il Parco dell’Aveto cerca di fare chiarezza in una situazione nuova che, essendo intervenuta a stagione venatoria avviata, rischia di trarre in inganno i cacciatori. La Regione ha già promesso un intervento volto a dissipare le nubi e a fare chiarezza, ma intanto i responsabili dell’area verde precisano che ad oggi, nelle aree contigue la caccia è riservata solo ai residenti dei Comuni che ricadono all’interno dell’area del Parco e dell’area contigua. In pratica, per quanto riguarda il parco dell’Aveto, possono entrare per la caccia solo i residenti di Borzonasca, Mezzanego, Ne, Rezzoglaio e Santo Stefano. Nel resto del territorio di questi comuni, ovviamente, la caccia può essere praticata come prima. Le aree contigue, infatti, interessano principalmente il Comune di Borzonasca, e in misura molto minore, i Comuni di Ne e Mezzanego, mentre sono quasi assenti in Val d’Aveto, eccezion fatta per una piccola porzione a Ventarola, nel comune di Rezzoaglio.
Pedr chi volesse saperne di più, negli uffici del Parco dell’Aveto sono disponibili le cartine dettagliate relative alle aree contigue: copia di questa documentazione è già stata fornita alle associazioni dei cacciatori.
Intanto continua il dibattito piuttosto vivace suscitato dalla proposta del consigliere regionale Francesco Bruzzone, che ha suggerito di abolire le aree parco, preparando in merito una vera proposta di legge, e dichiarando provocatoriamente di considerare le aree protette inutili e dannole sotto il profilo dell’esborso di denaro pubblico. A seguito di tale presa di posizione si è registrata la risposta dell’assessore regionale all’ambiente Renata Briano, che ha dichiarato di voler sostenere i parchi per il loro valore aggiunto come risorsa ambientale ed economica per le comunità locali e per la Liguria nel suo complesso. Si registra oggi la piccata replica della sezione del Tigullio di Italia Nostra che ricorda come gli ambienti naturali siano un bene tutelato dalla Costituzione, e che possano creare ricchezza in termini turistici, a fronte di bilenci tirati e di personale ridotto all’osso.