Chiusura Tribunale, Scandroglio: “Gravissimo errore”

CHIAVARI – “La scelta del Governo di sopprimere il Tribunale di Chiavari è un gravissimo errore. Altro che riduzione della spesa: in questo caso si andrà dritti dritti verso un gigantesco spreco di denaro pubblico, visto che una struttura nuova di zecca, costata 13 milioni di euro, resterà inutilizzata. Questo governo di tecnici dimostra per l’ennesima volta di non avere il contatto con la realtà, di muoversi per slogan senza tener conto della situazione del Paese e delle peculiarità del territorio”. E’ quanto ha dichiarato l’on. Michele Scandroglio (Pdl), commentando l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del decreto di revisione della geografia giudiziaria italiana. “Si è trattato – ha proseguito Scandroglio – di un vero e proprio blitz ferragostano, attuato pensando di approfittare della distrazione vacanziera, tanto che il riordino delle circoscrizioni giudiziarie non era neppure all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri. A fronte di dati inoppugnabili, che dimostravano come il mantenimento del Tribunale di Chiavari avrebbe rappresentato la soluzione più economica per lo Stato, il governo ha preferito tirare avanti per la propria strada, nella convinzione che la panacea a tutti i mali dell’Italia sia ridurre i servizi per i cittadini. La decisione è ancora più grave perché non tiene conto delle indicazioni che erano giunte dalle Commissioni Giustizia di Camera e Senato. La vicenda del Tribunale di Chiavari – ha aggiunto il deputato del Pdl – non può finire così: ci batteremo per un decreto correttivo che sani questa anomalia. Condivido l’opinione del presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, che ha come me indicato la strada del decreto correttivo per rimediare a questo clamoroso errore. L’amarezza per la decisione sul Tribunale di Chiavari – ha concluso Scandroglio – si aggiunge a una serie di provvedimenti deludenti di questo governo, che non sa tagliare oculatamente. Ciò pone un serio problema di credibilità”.