Acque sporche, da Legambiente maglia nera alla Liguria. Briano: “Arpal dice il contrario”

LIGURIA – Ha fatto il giro della rete oggi la notizia dei dati sulla pulizia delle acque marine di Legambiente, che tramite l’operazione Goletta Verde analizza e monitora diverse zone d’Italia, dove le spiagge sono particolarmente affollate. E ovviamente non manca fra queste la Liguria. Legambiente ha assegnato la maglia nera alla Calabria, alla Campania e anche alla nostra Regione, dove le zone con l’acauq più sporca sarebbero 15. I dati si possono consultare sul sito di Legambiente. Le zone inquinate sono quelle dove i batteri risultano in quantità doppia rispetto ai limiti di legge, e questo non a causa del sistema fognario, ma per la sporcizia che stagna nei corsi d’acqua.
La Liguria è stata fra le prime Regioni a replicare a questa classifica, con l’assessore all’Ambiente Renata Briano che ha diffuso nel pomeriggio di oggi i dati reltivi ai monitoraggi di Arpal, l’agenzia regionale per l’ambientem, secondo cui oggi, 14 agosto, in Liguria ci sono 364 punti di balneazione conformi au 373, pari al 97%. “Certo”, ha datto ancora la Briano, “se anziché in mare si fanno i prelievi alle foci dei fiumi o nei canali, dove vige il divieto permanente di balneazione, è normale attendersi differenze, per via della notevole diluizione che l’acqua dei fiumi e dei rivi subisce appena arriva in mare”. Anche in questo caso i siti che presentano criticità sono in rete al sito www.arpal.gov.it. I 373 punti di balneazione della Liguria vengono controllati da Arpal una volta al mese. Quando si verificano sforamenti nel limite dei batteri, i controlli si fanno più ravvicinati