I balneari italiani guardano la Spagna

TIGULLIO – Sul rilancio del turismo, a livello di spiagge, pesa la direttiva Bolkestein, il provvedimento dell’Unione Europea che mette a gara le concessioni per i servizi a partire dal 2015. Da tempo i balneari conducono una battaglia a suon di proteste e incontri con il Governo, ma fino ad oggi poco si è mosso, in quanto, dicono non solo i politici, ma anche gli uffici tecnici governativi impegnati nella questione, dall’applicazione della direttiva non si può scappare.
La notizia della via d’uscita trovata dalla Spagna sta facendo il giro della rete, in questi giorni, perchè è apparsa come l’uovo di Colombo. Il governo spagnolo non ha deciso di ridistribuire le concessioni, bensì di prolungarle per 75 anni agli attuali concessionari, senza per adesso incassare la bocciatura dell’Unione europea poiché pare che la nuova legge offra un buon compromesso tra la tutela ambientale e gli investimenti effettuati dagli attuali concessionari. Tuttavia, per ora si tratta di un progetto che, seppure già approvato dal governo, necessita ancora dell’ultima approvazione in parlamento.
I balneari italiani hanno esultato per la notizia, che costituirebbe un precedente a favore per la loro causa: il governo Monti vuole infatti interpretare la direttiva Bolkestein per mettere all’asta le concessioni demaniali marittime, con tutto ciò che vi sta sopra. la legge spagnola, di fatto, invece, ritiene le strutture balneari come la miglior tutela per la costa e per la sua qualità ambientale, ponendo i concessionari come prime e migliori sentinelle di tale bene.

Ora la palla passa ai sindacati balneari italiani, che potrebbero studiare la soluzione spagnola per proporla al governo Monti come misura alternativa alle evidenze pubbliche.