Cinquanta bambini aiutati a nascere nel 2013 dai Centri di Aiuto alla Vita del Tigullio

BambiniTIGULLIO – Nel tempo della crisi, l’arrivo di un figlio può spaventare, ma la sua nascita è un segno di speranza, perchè proietta nel futuro. La speranza è l’alimento principale dell’attività dei Centri di Aiuto alla Vita, che sostengono le donne che si trovano in situazioni di difficoltà a portare a compimento una gravidanza, e seguono mamme in condizioni economiche precarie. Una storia di fede, quella dei Cav, perchè i volontari dei due Centri di Aiuto alla Vita di Rapallo e Chiavari e dei sue sportelli di Sestri Levante e S. Margherita Ligure, ogni giorno, con il loro lavoro, testimoniano concretamente la fiducia in Dio, che, solo, compie realmente ogni vita, e si pongono come strumenti umili di questa opera infinitamente più grande.
Così, semplicemente, la loro opera porta risultati davvero importanti. grazie al contributo di tanti benefattori, segno tangibile della Provvidenza che sostiene la loro opera.
Il Centro di Aiuto alla Vita di Rapallo, con lo sportello di Santa Margherita Ligure, ha aiutato a nascere ben 21 bambini nel corso del 2013. Una parte di questi hanno una mamma minorenne. In che modo è arrivato loro l’aiuto concreto del Cav? Attraverso l’erogazione di assistenza medica, anche grazie a convenzioni con specialisti, e contributi in denaro per situazioni di emergenza. E con la consegna di corredini per il piccolo in arrivo. Nel corso dell’anno, sono stati attivati quattro Progetti Gemma: un sostegno economico alla mamma in difficoltà, per diversi mesi.
Anche a Chiavari tante storie si sono intrecciate fra loro. Qui, sono stati aiutati a venire al mondo una quindicina di bambini; due i progetti Gemma attivati.
Ultimo dono del 2013, una mamma che è arrivata al Cav al Centro Benedetto Acquarone già con il certificato di aborto in tasca; una mamma in cerca di sostegno, che in cuor suo desiderava veder nascere quel figlio; una mamma che cercava, oltre che il sostegno materiale, per trovare magari una casa confortevole, anche, e soprattutto, l’abbraccio di chi le ha detto, nel corso di un lungo pomeriggio insieme, che non sarebbe rimasta sola.