CITTA’ DEL VATICANO – L’Angelus che conclude la celebrazione è tutto dedicato ai giovani. Sulle scale del sagrato di Piazza San Pietro – e sotto gli occhi dei rispettivi arcivescovi, i cardinali Orani João Tempesta e Stanislaw Dziwisz – ragazze e ragazzi di Rio de Janeiro consegnano la Croce delle Giornate mondiale della gioventù ai loro coetanei di Cracovia, città che ospiterà il prossimo raduno nel 2016. Questa Croce, ricorda Papa Francesco, è il segno itinerante “dell’amore di Cristo per l’umanità” che ai giovani delle Gmg consegnò Giovanni Paolo II, che ora si appresta – afferma il Papa – a diventare “il grande patrono” di questi incontri. Ma prima c’è un altro incontro particolare, per il quale Papa Francesco chiede preghiere e sostegno: “In questo contesto ho la gioia di annunciare che, a Dio piacendo, il 15 agosto prossimo, a Daejeon, nella Repubblica di Corea, incontrerò i giovani dell’Asia nel loro grande raduno continentale”. Il sorriso sul viso del Papa ritorna al termine della cerimonia, quando si intrattiene a lungo girando in auto, e spesso fermandosi per un bacio ai bambini e agli anziani, tra la folla accalcata sulle transenne e in particolare quando si concede – quasi venendone travolto – a un saluto a distanza ravvicinatissima con i ragazzi di Rio e Cracovia, che tentano di avere con lui l’ormai irrinunciabile selfie.
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