Francesco all’Angelus: dominare con forza del Vangelo i rischi di mondanità

papa angelusCITTA’ DEL VATICANO – I rischi della mondanità si possono dominare con la forza del Vangelo: così il Papa all’Angelus, invitando a discernere la volontà di Dio nella propria vita. Poi l’auspicio di Francesco a rispettare la natura, in occasione della Giornata per la custodia del creato, dedicata quest’anno alla salute dei nostri Paesi e delle nostre città, che sarà celebrata domani in Italia. 

Ispirato dal Vangelo domenicale, Francesco ha evidenziato il rimprovero di Gesù a Pietro quando non riesce ad attribuire al maestro una fine cosi ignobile, perché Pietro non pensa ‘secondo Dio, ma secondo gli uomini’ e senza accorgersene fa la parte di satana il tentatore”. Così anche l’apostolo Paolo – ha ricordato il Papa – scrive ai cristiani di Roma: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio”.

“In effetti, noi cristiani viviamo nel mondo, pienamente inseriti nella realtà sociale e culturale del nostro tempo, ed è giusto così; ma questo comporta il rischio che diventiamo ‘mondani’, il rischio che ‘il sale perda il sapore’, come direbbe Gesù, cioè che il cristiano si ‘annacqui’, perda la carica di novità che gli viene dal Signore e dallo Spirito Santo”.

Al contrario, se “la forza del Vangelo” “rimane viva” “può trasformare” giudizi, valori, interessi, pensieri, modelli di vita. Ma come fare in pratica? “Leggendo e meditando il Vangelo – ha suggerito il Papa – ogni giorno, così che la parola di Gesù sia sempre presente nella nostra vita”.

“Ricordatevi: vi aiuterà portare sempre il Vangelo con voi, un piccolo Vangelo, in tasca, nella borsa, e leggerne durante il giorno un passo. Ma sempre con il Vangelo, perché è portare la Parola di Gesù, e poterla leggere”.

C’è inoltre la Messa domenicale, “dove – ha spiegato Francesco – incontriamo il Signore nella comunità, ascoltiamo la sua Parola e riceviamo l’Eucaristia che ci unisce a Lui e tra noi” e molto importanti sono anche “le giornate di ritiro e di esercizi spirituali”. Dunque “Vangelo, Eucaristia, preghiera”: grazie a questi doni del Signore possiamo conformarci – ha osservato il Papa – non al mondo, ma a Cristo, e seguirlo sulla sua via, la via del ‘perdere la propria vita’ per ritrovarla”

“’Perderla’ nel senso di donarla, offrirla per amore e nell’amore – e questo comporta il sacrificio, la croce – per  riceverla nuovamente purificata, liberata dall’egoismo e dall’ipoteca della morte, piena di eternità”.

Dopo la preghiera mariana, Francesco ha ricordato la Giornata per la custodia del creato:

“Auspico che si rafforzi l’impegno di tutti, istituzioni, associazioni e cittadini, affinché sia salvaguardata la vita e la salute delle persone anche rispettando l’ambiente e la natura”.

Un saluto particolare tra i pellegrini in piazza è andato ai partecipanti all’incontro dell’associazione benefica “Scholas Occurentes”, che beneficerà  del ricavato della Partita interreligiosa della Pace, che verrà disputata domani sera all’Olimpico di Roma, per finanziare il progetto “Un’alternativa di vita”.

“Continuate nel vostro impegno con i bambini e con i giovani, lavorando nell’educazione, nello sport e nella cultura. E vi auguro una buona partita, domani, allo Stadio Olimpico!”