Fioccano verbali in laghi, fiumi e boschi

Foto0540TIGULLIO – I controlli delle Guardie Ittico Ambientali della FIPSAS Sezione di Genova – si legge in un comunicato di Umberto Righi, responsabile della vigilanza Fipsas per il Levante – non vedono soste, nelle valli dell’intero territorio provinciale e nei boschi di consorzi e aree demaniali. In pochi mesi, sono state elevate circa 70 sanzioni amministrative, di cui nel Levante ben 35 con aggiunta di molti sequestri di attrezzature da pesca, reti, lenze morte ritrovate lungo i corsi d’acqua. Nel Levante le maggiori scorrettezze si sono riscontrate sulla pesca: l’Oasi dell’Entella tra Chiavari, Lavagna e Carasco, ha impegnato non poco gli agenti FIPSAS, con monitoraggio ed interventi diurni e notturni alla caccia di personaggi più volte segnalati. Pure i controlli nel torrente Sturla tra Borzonasca e Mezzanego e nel Lago di Giacopiane, hanno mietute delle vittime per pesca irregolare. Mentre parlando di vigilanza raccolta funghi, le sanzioni sono state elevate nel monte Aiona sulle alture di Borzonasca, in Val Graveglia, sul monte Caucaso in Val Fontanabuona, come nelle foreste demaniali di Penna, Zatta e Lame, dove in un paio di casi coordinati con i Carabinieri si sono organizzati anche posti di blocco per fermare le autovetture dei fuggitivi, fermati e accompagnati in caserma per gli accertamenti di legge. L’organico delle Guardie FIPSAS in tutta la provincia di Genova, è ben strutturato, si avvale di 40 agenti, oltre al normale pattugliamento ittico e ambientale, interviene anche a seguito di segnalazioni per atteggiamenti di pesca illegali. Pur essendo un Corpo di vigilanza volontaria, l’impegno organizzativo è molto ampio e complesso, coprendo l’intero territorio provinciale tra fiumi, laghi e foreste, per tanto il coordinamento del personale di vigilanza è organizzato da un Responsabile di Zona in modo da poter con più efficacia e tempestività intervenire a qualsiasi ora. Nell’attuale, ufficialmente dichiarata, povertà di cassa delle amministrazioni, potersi avvalere di personale volontario qualificato e ben strutturato, diventa una scelta obbligata per mantenere un minimo di controllo ambientale del territorio. Restando nell’ambito del Levante, nel Tigullio operano 12 agenti FIPSAS, con il frequente inserimento per supporto anche di agenti del comprensorio di Genova, organizzati in turni di vigilanza di più ore per coprire le varie necessità. Tanto per snocciolare una statistica, solo nel Levante, ad oggi sono state elevate: 10 sanzioni da 300 € (x pesca senza licenza); 5 sanzioni da 100 € (x pesca senza tesserino catture, permesso di pesca in riserva o canna in più); 2 sanzioni da € 200 (x pesca in periodo vietato); 1 sanzione da 53 € (x pesca  in zona riservata a gara); 17 sanzioni da € 50 (x raccolta funghi senza permesso). Come previsto dalla legge, per ogni sanzione sono state sequestrate attrezzature, pesci e nel caso di funghi, il sequestro del raccolto. Dopo la chiusura della pesca nelle acque pregiate, avvenuta al tramonto di domenica 5 ottobre, proseguiranno i controlli nelle acque Salmonicole, in quelle Ciprinicole, nell’Oasi dell’Entella, nei campi gara, nelle Riserve, praticamente in tutte le valli dell’entroterra, anche per tutelare il patrimonio ittico  pregiato in questi mesi impegnato nel ciclo riproduttivo. Tra questi tratti chiusi alla pesca, ricadono anche gli invasi di Giacopiane, dove appunto, dopo la metà di ottobre, gli agenti FIPSAS hanno sanzionato alcuni pescatori accampati sulle sponde del lago. Pescare in periodo di chiusura prevede una sanzione di 200 euro con aggiunta del sequestro di tutta l’attrezzatura da pesca ed eventuali pesci catturati; a questo punto la multa diventa seriamente pesante da digerire.