Cuba, incontro del Papa con i religiosi e i giovani. “Non perdete la speranza”

papa cuba 4L’AVANA – Povertà è una parola scomoda, che va controccorente. Così il Papa nella Cattedrale de l’Avana, riprendendo quanto già sottolineato prima di lui dal Cardinale Jaime Ortega. Lo spirito mondano non la conosce, non la vuole, la nasconde, non per pudore ma per disprezzo. Lo spirito del mondo non ama il cammino del figlio di Dio che si è abbassato, si è fatto povero, si è umiliato, per essere uno di noi. Quindi la raccomandazione ai sacerdoti, consacrati e seminaristi: Saper gestire i beni è un obbligo perché i beni sono un dono di Dio ma quando tali beni entrano nel cuore e cominciano a guidare la vita la si perde. Ecco perchè – ha provocato il Papa – gli economi che fanno disastri nelle Chiesa sono benedizioni di Dio, perchè la rendono libera, la rendono povera. Poi un grazie speciale alle religiose che si prendono cura di chi viene scartato e disprezzato dal mondo. E un richiamo ai sacerdoti a farsi i più piccoli nel confessionale. Pensate ai vostri peccati, ha detto, e pensate che potete essere quella persona, e che potrenzialmente potese scendere ancora più in basso. In quel momento avete un tesoro fra le mani: la misericordia. Per favore – ha invocato il Papa – i sacerdoti non si stanchino mai di perdonare. Subito dopo il Papa ha incontrato i giovani del centro culturale Felix Varela. Il Santo Padre ha esortato a non smettere di sognare. Sognate che con voi, se darete il meglio di voi stessi, il mondo potrà essere diverso. La strada indicata da Francesco è quella di accogliere e accettare chi la pensa diversamente, di abbandonare l’inimicizia per creare un’amicizia sociale, e non perdere la speranza, che è feconda e da vita. Un giovane senza speranza – ha detto il Papa – è già andato in pensione per disfattismo. Il cammino della speranza non è facile – ha detto – e non si può percorrere da solo. C’è un proverbio africano che dice: “Se vuoi andare veloce, vai da solo, ma se vuoi andare lontano, vai insieme”.