“In questo tempo di odio, non stacchiamoci dal Crocifisso, fonte della Misericordia”

CHIAVARI – Nella cattedrale di Nostra Signora dell’Orto il Vescovo Mons. Alberto Tanasini ha celebrato la Liturgia della Passione del Signore in questo venerdì Santo. Ecco un’ampia sintesi della riflessione che ha proposto ai fedeli

Siamo di fronte alla Croce di Gesù, o, meglio, a Cristo Crocifisso. La Parola di Dio ci aiuta a penetrare un poco in questo Mistero.
Il profeta Isaia ha detto: “Eppure si è caricato delle nostre sofferenze… è stato trafitto per le nostre colpe”. Siamo accompagnati alla Croce come fonte della Misericordia: Gesù ha sofferto come noi, e ha sofferto per noi, ma ha preso su di sè. Quello che era nostro, l’ha fatto suo: è come se Egli, l’Innocente, di fronte ai peccati degli uomini, dicesse: “Sono stato io”, prendendo su di sè i peccati e le sofferenze degli uomini.
Prendere su di sè: come? Legandosi a noi, e facendo sua la nostra natura e condizione umana, innanzitutto, lui che ha assunto e ha fatto sua la condizione di servo. E poi, Egli ha conosciuto il peccato, ne ha conosciuto l’ingiustizia e l’oscurità, e tutto l’abisso di vuoto e di assenza bene che crea. Non ci rendiamo conto di quello che è il peccato perchè non alziamo gli occhi a Dio. Sappiamo che Gesù ha detto: “Non sanno quello che fanno”: non sapevano di crocifiggere il Figlio di Dio, ma non sapevano nulla del Mistero. Di fronte al “No” superficiale dell’uomo, Egli ha detto il suo “Si” e così ha risposto a quell’abisso di vuoto con un fiume di vita divina, per riportarci alla casa del Padre, al Suo abbraccio. A noi è offerto di entrare nell’abisso della Misericordia che Egli ci offre. Non guardiamolo solo come il maestro, il taumaturgo, l’uomo dalla parola che nessuno ha mai avuto, ma come il nostro Redentore, perchè tutto quello che ha detto si raccoglie nella parola “Redenzione”. E’ Misericordia che il Figlio abbia effuso lo spirito, riporti la santità agli uomini e doni la luce della fede per vedere questo Mistero, è Misericordia che dal sangue del Signore siano sgorgati sangue e acqua, gli strumenti del dono della vita nuova. Accostiamoci al trono della vera grazia per trovare misericordia ed essere aiutati al momento opportuno. In questo tempo segnato dall’odio che vede nella morte la via per asservire l’uomo guardiamo alla Croce, fonte di vita. E’ Lui la rispoata alla domanda di Pilato: “Cos’è la verità?”. Nella sua morte c’è già la vita e la vittoria. Non stacchiamoci dal Cristo Crocifisso.