Udienza giubilare del Papa: occorre scuotersi dall’indifferenza di fronte alle esigenze dei fratelli

CITTA’ DEL VATICANO – Un aspetto della misericordia, evidenziato dal Santo Padre nell’udienza giubilare in Vaticano, consiste nel provare pietà di quanti hanno bisogno di amore. Occorre chiarire i termini: la pietà non è il pietismo, ovvero quell’emozione superficiale, che offende la dignità dell’altro; la pietà non va confusa nemmeno con la compassione che proviamo per gli animali: accade, a volte -ha evidenziato il Papa- che si provi questo sentimento verso gli animali e si rimanga indifferenti davanti alle sofferenze dei fratelli.
La pietà, viceversa, è una manifestazione della misericordia di Dio ed è uno dei sette doni dello Spirito Santo, che Dio manda agli Apostoli.
Tante volte nei Vangeli è riportato il grido spontaneo che persone malate, indemoniate, povere o afflitte rivolgevano a Gesù: “Abbi pietà”; a tutti Egli rispondeva con lo sguardo della misericordia e il conforto della sua presenza.
“Anche noi -ha detto il Papa- siamo chiamati a coltivare in noi atteggiamenti di pietà davanti a tante situazioni della vita, scuotendoci di dosso l’indifferenza che impedisce di riconoscere le esigenze dei fratelli che ci circondano e liberandoci dalla schiavitù del benessere materiale”.
Il Pontefice ha indicato l’esempio della Vergine Maria, che si prende cura di ciascuno dei suoi figli ed è l’icona della pietà. Dante Alighieri lo esprime nella preghiera alla Madonna posta al culmine del Paradiso: “In te misericordia, in te pietate, in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate”.