Papa a sacerdoti: rischiate per il vostro gregge per non perdere nessuno

CITTA’ DEL VATICANO – Il cuore del Buon pastore e il cuore dei pastori: Papa Francesco ha tratto spunto da questa duplice immagine, per proporre una densa riflessione i sacerdoti e ai seminaristi che hanno preso parte stamane alla Messa celebrata in Piazza San Pietro a conclusione del loro Giubileo. Dopo le catechesi tenute ieri in tre diverse Basiliche romane, il Papa ha concluso questa tre-giorni con la celebrazione nella solennità del Sacro Cuore, dove, ha detto, risplende l’amore del Padre, certezza dell’essere accolto e compreso, scelto e amato

“Il Cuore del Buon Pastore ci dice che il suo amore non ha confini, non si stanca e non si arrende mai. Lì vediamo il suo continuo donarsi, senza limiti; lì troviamo la sorgente dell’amore fedele e mite, che lascia liberi e rende liberi; lì riscopriamo ogni volta che Gesù ci ama «fino alla fine» (Gv 13,1): non si ferma prima. Fino alla fine, senza mai imporsi”.

Di qui, davanti al Cuore di Gesù, nasce l’interrogativo fondamentale della vita sacerdotale, in mezzo alle moltelici iniziative: dove è orientato il cuore? Il cuore del sacerdote, ha spiegato il santo Padre, è trafitto dall’amore del Signore, rivolto a Dio e ai fratelli, e non si lascia attrarre dalla suggestione del momento in cerca di consensi e piccole soddisfazioni. Tre le azioni suggerite dal Papa per sostenere questo cammino: cercare la pecora smarrita, senza indugio, rinunciando anche alla propria tranquillità, con disponibilità al rischio, senza contare le ore di servizio; includere tutti, senza disprezzo, ascoltando con pazienza, perdonando erigettando le chiacchiere; e infine gioire, per gli altri e con gli altri, donando gratuitamente nella serenità interiore

“Cari sacerdoti, nella Celebrazione eucaristica ritroviamo ogni giorno questa nostra identità di pastori. Ogni volta possiamo fare veramente nostre le sue parole: «Questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi». È il senso della nostra vita, sono le parole con cui, in un certo modo, possiamo rinnovare quotidianamente le promesse della nostra Ordinazione. Vi ringrazio per il vostro “sì” e per tanti “sì” nascosti di tutti i giorni, che solo il Signore conosce; vi ringrazio per il vostro “sì” a donare la vita uniti a Gesù: sta qui la sorgente pura della nostra gioia”.