Omicidio di Craviasco, la ricostruzione del movente secondo i Carabinieri

GENOVA – I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Genova hanno ricostruito quale movente dell’omicidio di Albano Crocco il risentimento che il nipote, Claudio Borgarelli, covava nei confronti dello zio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due da tempo avevano dissapori legati alla costruzione di una strada interpoderale, e a materiale di risulta che la vittima in passato aveva riversato nel terreno del nipote.
In particolare il sentiero, che passa attraverso la proprietà di Claudio Borgarelli, veniva abitualmente utilizzato dalla vittima e da altre persone per recarsi nel bosco. Questo sentiero avrebbe potuto essere allargato e reso carrabile, ma a questa ipotesi l’indagato si è sempre opposto in maniera netta, così come mal sopportava che lo stesso sentiero venisse utilizzato come passaggio. Questa preoccupazione negli ultimi giorni era stata acuita dal timore di un eventuale esproprio. Claudio Borgarelli aveva anche cercato di ostacolare il passaggio ai mezzi piantando dei paletti e delle reti al fine di restringere la larghezza del sentiero, divelti proprio dalla vittima pochi giorni prima dell’omicidio.