Accoglienza diffusa in val d’Aveto, anche nelle seconde case

BORZONASCA – Muove il secondo passo il Consorzio “Una montagna di accoglienza nel parco” che in questi giorni ha lanciato una nuova forma di turismo per l’area del Parco dell’Aveto e zone limitrofe. L’intento è quello di incrementare le potenzialità di accoglienza turistica, coinvolgendo i proprietari di seconde case. L’obiettivo è rafforzare la possibilità di fare turismo in Val d’Aveto. Con questo presupposto il consorzio, nella seconda fase del progetto europeo per l’ospitalità diffusa, si è rivolto ai proprietari di seconde case, abitazioni vuote e sottoutilizzate, situate nel parco dell’Aveto o nelle valli limitrofe. La proposta è di messa in rete degli immobili per una migliore locazione turistica e un allegerimento della gestione. Il proprietario dell’immobile, che rimarrà titolare dei rapporti di locazione, potrà contare su un centro servizi che possa farsi carico di varie attività indispensabili per condurre la casa, mantenerne la qualità dell’accoglienza e il valore immobiliare