Abolizione aree contigue Parco dell’Aveto, discussa interrogazione in Regione

GENOVA – Dell’abolizione delle aree contigue del Parco dell’Aveto, decisione presa dalla regione per permettere la caccia al cinghiale in queste zone, si è parlato questa mattina in Consiglio Regionale con un’interrogazione presentata dal consigliere Luca Garibaldi. “Per l’assessore Mai ci sono parchi di serie A e parchi di serie B e il Parco dell’Aveto, purtroppo, visti gli ultimi provvedimenti firmati dalla Giunta Toti, fa parte di quest’ultima categoria” ha commentato l’esponente del PD secondo il quale la Regione avrebbe fatto meglio, sulla scia di quanto fatto per l’area protette di Portofino, disciplinare in forma sperimentale una sospensione dell’efficacia delle limitazioni all’attività venatoria, al fine di consentire di intervenire sull’incremento della presenza dei cinghiali nelle zone che risultavano più soggette a questo fenomeno. “Con questa decisione – è la conclusione di Garibaldi – si mettono a rischio gli investimenti futuri per alcuni tra i principali rifugi sui quali il Parco dell’Aveto ha programmato azioni di recupero come Malga di Perlezzi, Malga Zanoni e il Rifugio di Prato Mollo.