Una nuova storia di tenacia e speranza dall’Istituto Gaslini

GENOVA – Stava per annegare nel lago di Scutari, in Albania: oggi pomeriggio, a nove mesi dall’incidente e a cinque mesi dal suo ricovero all’Ospedale Gaslini di Genova, un ragazzo di 15 anni sarà dimesso e potrà tornare ad una vita normale. Una storia di speranza e di tenacia che vede protagonista questo giovane, la sua famiglia, che non è arresa, ed il personale dell’istituto pediatrico.
Dall’agosto del 2018 il 15enne era ricoverato in coma ed in gravissime condizioni generali in un reparto di rianimazione del suo paese; i familiari hanno organizzato una raccolta fondi per il trasferimento. Il giovane è giunto a Genova all’inizio i dicembre. Qui è stato ricoverato dapprima in Gastroenterologia, dove è stato stabilizzato sotto il profilo dell’alimentazione. Contemporaneamente è inziato un lungo, e delicato, intervento multidisciplinare per favorire il recupero della coscienza, della deglutizione, del linguaggio e del movimento.
Oggi pur con qualche problema di memoria, il ragazzo è in grado di comunicare in albanese con i familiari e anche un po’ in italiano con gli operatori, di camminare con sicurezza e di alimentarsi in autonomia. Proseguirà il trattamento riabilitativo per migliorare l’orientamento, la memoria, e una parziale funzionalità all’arto superiore destro. Il ragazzo ha ottenuto un permesso di soggiorno provvisorio, e proseguirà il trattamento in provincia di Cuneo, dove è la residenza dei suoi parenti, con la prospettiva di poter riprendere una vita normale, sia pur con qualche piccolo adattamento.

 

In foto da sinistra Paolo Moretti direttore UOC Riabilitazione, Ilaria Bruno caposala Riabilitazione, il giovane Musa, Paolo Gandullia direttore Gastroenterologia.