MADRID – Gli impegni attuali presi dagli Stati per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico sono molto lontani da quelli effettivamente necessari per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi. Lo sottolinea Papa Francesco nel messaggio inviato alla Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, in corso a Madrid.
Il messaggio è stato letto dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Nelle parole del Papa il rammarico per il ritardo con cui la comunità internazionale sta affrontando i cambiamenti climatici, una “delle principali sfide per l’umanità”, e l’invito a non perdere questa occasione per “preservare la nostra casa comune”.
Nel messaggio Francesco non usa mezzi termini nel descrivere l’attuale situazione. La crescente consapevolezza, da parte dei diversi attori della comunità internazionale, dell’importanza e della necessità di collaborare per costruire la casa comune è ancora piuttosto debole, incapace di rispondere adeguatamente a quel forte senso di urgenza di un’azione rapida auspicata dai dati scientifici a disposizione.
Il Papa nota poi che il consenso sulla necessità di trasformare l’attuale modello di sviluppo e di stimolare la solidarietà internazionale nella lotta contro il cambiamento climatico e la povertà, sta crescendo da parte dei Governi ma anche di comunità locali, settore privato, società civile e individui. Eppure resta la preoccupazione circa la capacità di tali processi di rispettare i tempi richiesti dalla scienza, nonché riguardo alla distribuzione dei costi che essi richiedono. Il Papa si chiede se ci sia la volontà politica di destinare con onestà, responsabilità e coraggio più risorse umane, finanziarie e tecnologiche per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico, e per aiutare le popolazioni più povere e vulnerabili che ne sono maggiormente colpite.
“E’ necessaria”, scrive il Papa, “una volontà politica chiara capace di reindirizzare gli investimenti finanziari ed economici verso quelle aree che davvero salvaguardano le condizioni di una vita degna dell’umanità”. Francesco invita a riflettere sulla sfida che tutti ci troviamo ad affrontare e chiarisce: “Dobbiamo approfittare di questa occasione attraverso le nostre azioni responsabili in campo economico, tecnologico, sociale ed educativo, ben sapendo come le nostre azioni siano interdipendenti”.
Infine nel messaggio del Papa il riferimento ai giovani, sui quali non deve ricadere il compito di farsi carico dei problemi causati dalle generazioni precedenti. L’auspicio finale è che ci si adoperi per offrire loro un futuro buono e dignitoso.