Disturbi del comportamento alimentare, “L’età si abbassa, i casi aumentano”

GENOVA – La pandemia ha generato un incremento del disagio giovanile, anche a livello dell’infanzia, e questo ha avuto ripercussioni anche sul fronte dei disturbi alimentari.
I numeri lo confermano: nel 2020 in Liguria la rete sanitaria ha preso in carico 806 pazienti, 48 dei quali nella Asl4. I dati sono stati diffusi oggi, 15 marzo, giornata nazionale del Fiocchetto lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare.
Uno degli aspetti più preoccupanti, evidenziati a livello nazionale, è che si sta abbassando l’età media in cui si manifesta il problema. L’1% di anoressia e bulimia si registra nei bambini.

Sono molti i fattori che contribuiscono alla genesi dei disturbi del comportamento alimentare, e questo comporta la necessità di una diagnosi precoce e di una attivazione rapida di interventi diversificati: in Liguria esistono ambulatori specialistici in tutte le Aziende sociosanitarie, a cui tutti i cittadini possono accedere. Asl 2 e Asl5 hanno attivato day hospital riabilitativi, mentre il ricovero ospedaliero è garantito dal Centro per i Disturbi dell’adolescenza e dell’Alimentazione del Dipartimento di Salute Mentale della Asl 2 (ospedale Santa Corona di Pietra Ligure), che rappresenta il Centro di riferimento regionale dedicato alla diagnosi e alla riabilitazione dei disturbi dell’adolescenza e dell’alimentazione.

Nel 2019 con l’approvazione della Legge regionale numero 16 la Liguria si è dotata di linee di indirizzo omogenee per la presa in carico dei pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione e della nutrizione; l’anno successivo, Alisa ha deliberato linee di indirizzo organizzative per la presa in carico dei pazienti, che individuano criteri uniformi per la presa in carico dei pazienti, modulati in base alle fasce d’età e alla gravità del quadro clinico, in un contesto in cui diverse specializzazioni sono implicate nella presa in carico della persona.